C’è chi conta i giorni di quarantena, chi fa l’elenco delle cose che non ha potuto fare in questo periodo e chi ne fa uno delle cose da fare in futuro quando “tutto questo sarà finito”.
La vita di tutti è cambiata in modo assolutamente inaspettato. Le limitazioni alla libertà individuale sono state imposte in modo tanto imprevedibile quanto destabilizzante. Da una vita frenetica fatta di spostamenti, contatti, relazioni, ecc siamo passati a un’esistenza completamente da riorganizzare sia sul piano lavorativo che su quello emotivo/relazionale.
Il tempo degli adulti resta comunque serratamente scandito dagli impegni lavorativi, dagli aggiornamenti quotidiani sull’emergenza, dall’organizzazione della vita familiare che vede tutti sempre a casa a condividere gli stessi spazi… ma, ci siamo mai chiesti come i bambini percepiscono il tempo?
I bambini iniziano a percepire lo scorrere del tempo secondo la divisione in sette giorni solo con l’ingresso nella scuola primaria e nemmeno subito. Anche un bambino abituato fin da piccolo ad andare all’asilo nido o alla scuola dell’infanzia, riuscirà solo a percepire che ogni tanto ci sono delle giornate in cui si sta con mamma e papà e non si va a scuola, ma senza capire bene la cadenza dei fine settimana.
Per i bambini fino agli 8 o 9 anni è quindi impossibile avere la medesima percezione del “tempo adulto”. Le scansioni temporali naturali per eccellenza che aiutano i bambini nella percezione del tempo sono le routine, ovvero tutte quelle abitudini lentamente acquisite per mezzo della pratica e della esperienza e, mai come in questo “tempo del Covid”, le routine possono essere un alleato fondamentale delle famiglie.
Quanto più sono piccoli i bambini tanto più è importante creare una routine chiara e condivisa per dar loro stabilità e sicurezza in un tempo che faticano a collocare. Create uno spazio fisico in casa in cui esplicitare attraverso un disegno, un cartellone, una lavagna, che cosa si fa e quando è bene farlo stando il più possibile lontani dalla tentazione di riempire “ogni momento vuoto” con un’attività specifica ma creando dei momenti fissi della giornata in cui fare ciò che si è stabilito, assieme al bambino. Per organizzare questa nuova routine il consiglio è di tenere ben presente la frase di Robert Baden Powell, fondatore dello scoutismo, che ricorda di fare “tutto col gioco ma niente per gioco”.
Questa nuova routine aiuterà i genitori anche nel momento in cui saremo chiamati a modificare nuovamente il nostro stile di vita per ritornare alla nuova normalità che ci aspetta.
C’è chi conta i giorni di quarantena, chi fa l’elenco delle cose che non ha potuto fare in questo periodo e chi ne fa uno delle cose da fare in futuro quando “tutto questo sarà finito”.
La vita di tutti è cambiata in modo assolutamente inaspettato. Le limitazioni alla libertà individuale sono state imposte in modo tanto imprevedibile quanto destabilizzante. Da una vita frenetica fatta di spostamenti, contatti, relazioni, ecc siamo passati a un’esistenza completamente da riorganizzare sia sul piano lavorativo che su quello emotivo/relazionale.
Il tempo degli adulti resta comunque serratamente scandito dagli impegni lavorativi, dagli aggiornamenti quotidiani sull’emergenza, dall’organizzazione della vita familiare che vede tutti sempre a casa a condividere gli stessi spazi… ma, ci siamo mai chiesti come i bambini percepiscono il tempo?
I bambini iniziano a percepire lo scorrere del tempo secondo la divisione in sette giorni solo con l’ingresso nella scuola primaria e nemmeno subito. Anche un bambino abituato fin da piccolo ad andare all’asilo nido o alla scuola dell’infanzia, riuscirà solo a percepire che ogni tanto ci sono delle giornate in cui si sta con mamma e papà e non si va a scuola, ma senza capire bene la cadenza dei fine settimana.
Per i bambini fino agli 8 o 9 anni è quindi impossibile avere la medesima percezione del “tempo adulto”. Le scansioni temporali naturali per eccellenza che aiutano i bambini nella percezione del tempo sono le routine, ovvero tutte quelle abitudini lentamente acquisite per mezzo della pratica e della esperienza e, mai come in questo “tempo del Covid”, le routine possono essere un alleato fondamentale delle famiglie.
Quanto più sono piccoli i bambini tanto più è importante creare una routine chiara e condivisa per dar loro stabilità e sicurezza in un tempo che faticano a collocare. Create uno spazio fisico in casa in cui esplicitare attraverso un disegno, un cartellone, una lavagna, che cosa si fa e quando è bene farlo stando il più possibile lontani dalla tentazione di riempire “ogni momento vuoto” con un’attività specifica ma creando dei momenti fissi della giornata in cui fare ciò che si è stabilito, assieme al bambino. Per organizzare questa nuova routine il consiglio è di tenere ben presente la frase di Robert Baden Powell, fondatore dello scoutismo, che ricorda di fare “tutto col gioco ma niente per gioco”.
Questa nuova routine aiuterà i genitori anche nel momento in cui saremo chiamati a modificare nuovamente il nostro stile di vita per ritornare alla nuova normalità che ci aspetta.